ULTIMI TRATTAMENTI PRIMA DEL RACCOLTO, CHE POTREBBE ESSERE DAVVERO OTTIMO IN UMBRIA

ULTIMI TRATTAMENTI PRIMA DEL RACCOLTO, CHE POTREBBE ESSERE DAVVERO OTTIMO IN UMBRIA - NOTIZIARIO DELL’OLIVICOLTORE n° 5 del 7 settembre 2020

Nei precedenti bollettini era stata ribadita l’importanza della prevenzione contro la mosca dell’olivo e tale argomento resta ancora di attualità. L’insetto ha rallentato, fino ad oggi, la propria attività grazie alle elevate temperature che hanno caratterizzato il periodo, con punte, in agosto, spesso superiori ai 35°C. Questo ci ha consentito di restare abbastanza tranquilli fino ad oggi. Il clima che ci aspetta nelle prossime settimane ci riporterà alle condizioni tipiche dell’inizio autunno (quello meteorologico inizia per consuetudine il primo giorno di settembre e non il 21 del mese indicato dal calendario), vale a dire giornate gradevoli alternate con piogge o temporali pomeridiani che raffrescano l’aria creando le condizioni ideali per l’ovideposizione della mosca.

Tra i consigli per la prevenzione negli oliveti condotti con metodo biologico è stato già segnalato in precedenza indispensabile ricorrere alla lotta per tenere sotto controllo gli adulti, cercando di contenerli con i metodi ritenuti più efficaci in rapporto ai costi: interventi con Spinosad, con Beauveria bassiana, cattura massale (es. trappole attract & kill o altre di sicura efficacia). Validi, sia per il biologico che per la lotta integrata, sono anche i trattamenti con prodotti schermanti od imbiancanti, disponibili in commercio anche uniti al rame, in formulati spesso classificati come concimi.  

E’ evidente come tali consigli restino validi anche per gli oliveti gestiti in regime NON BIOLOGICO. Più volte, nei bollettini del passato, è stato fatto riferimento all’utilità, per la lotta preventiva, dei trattamenti con prodotti a base di rame sia per indurire i tessuti esterni della drupa creando così maggiori difficoltà per l’ovideposizione, sia per impedire lo sviluppo delle condizioni adatte alla nutrizione delle larve subito dopo la schiusura delle uova deposte dalla mosca.  

Dall’esame dei bollettini pervenuti dalle zone più a nord del Lazio, a confine con l’Umbria, risulta già evidente una significativa presenza di punture vitali, anche se non ancora ad un livello tale da richiedere interventi larvicidi. Dall’esperienza del passato si è sempre visto come le condizioni nell’Alto Lazio, nell’arco di una o due settimane, si estendano gradualmente anche all’Umbria. La mosca, infatti, non si preoccupa di varcare i confini regionali.

Per questo, a partire dai prossimi giorni, sarà opportuno attivarsi per tenere sotto controllo i rischi e per decidere le misure da intraprendere. Il metodo migliore, come più volte ripetuto nei notiziari precedenti, è quello della campionatura per verificare la percentuale di olive con ovideposizioni o con larve, come descritto di seguito:

- raccogliere 100 olive prelevandole ad oltre 150 cm da terra nella parte della chioma esposta a sud (10 olive per pianta su 10 piante in totale) scelte a caso nelle diverse zone dell’oliveto (sugli appezzamenti particolarmente grandi si preferisce raccogliere 5 olive per pianta su 20 diverse piante).
-Tagliare le drupe raccolte con un bisturi facendo delle sottilissime fette di pochi decimi di millimetro, procedendo dall’esterno verso l’interno; controllare le parti tagliate con una lente di ingrandimento (almeno da 10 x ma meglio se più potente) per verificare se fossero presenti uova vitali o larve già nate. Le olive colpite dalla mosca si distinguono spesso già dall’esterno per la presenza di un minuscolo puntino più scuro, paragonabile all’effetto che potrebbe avere la puntura fatta con la punta di un ago. Non dobbiamo mai aspettare di vedere un foro vero e proprio di pochi millimetri. Quello è il foro di uscita dell’insetto dopo che si è nutrito ed accresciuto all’interno della drupa; ormai sarebbe troppo tardi per intervenire! Nel caso in cui, all’interno dell’oliveto fossero presenti delle olive da mensa o di varietà a drupa grossa, le preferite dalla mosca, si consiglia di controllare queste per prime ed in maniera separata rispetto a quelle da olio. L’eventuale trattamento larvicida ed insetticida dovrà essere effettuato solo nel caso in cui, tra le 100 olive raccolte, ve ne fossero più di 8-10 con presenza di uova o larve vitali.

Soltanto dopo il controllo di cui sopra si potrà decidere se intervenire con specifici trattamenti ovicidi e larvicidi. Fino al 28 ottobre 2020 sarà possibile utilizzare il classico Dimetoato (ormai di difficile reperimento in commercio), il quale resta sempre l’insetticida preferito sotto l’aspetto dell’efficacia, del costo e dei scarsi o nulli residui nell’olio. Gli altri prodotti per la lotta, successivamente all’ovideposizione,  sono quelli a base di Fosmet ed Acetamiprid. Da questo momento in poi, avvicinandosi l’epoca della raccolta, prima di decidere di effettuare un qualsiasi trattamento curativo, è importante tener presente il periodo di carenza di ciascuno dei prodotti utilizzati, accertandosi che tale periodo si completi ben prima di raccogliere le olive.  

L’annata per l’olio si presenta, nelle nostre zone, abbastanza favorevole. L’invito è di fare molta attenzione in questo ultimo mese che potrebbe essere il più critico. Un augurio per un’ottima bruschetta con l’olio nuovo.

Agr. Moreno Moraldi
Studio di consulenza “ProVerde”

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